SCUOLA PER L’EDUCAZIONE ALLA RELAZIONE D’AIUTO A ORIENTAMENTO FENOMENOLOGICO-ESISTENZIALE
Una relazione d’aiuto fondata su presupposti fenomenologico-esistenziali prevede che l’operatore aiuti il cliente ad aiutarsi, rendendolo protagonista dei propri progetti, delle proprie scelte e pienamente artefice della propria esistenza.
Si tratta di uno scambio intersoggettivo in cui l’operatore, stabilendo con il cliente una distanza empatica, ne accoglie il sentire, l’intenzionalità, l’esperienza.
L’operatore, rinunciando a offrire significati cristallizzati al cliente, sospendendo qualunque giudizio su di lui, ha il compito di agevolarlo nel riconoscimento delle alternative esistenziali che ha di fronte a sé e di accompagnarlo nell’avventura della scelta, sulla base della valutazione dei costi e dei benefici che questa implica.
L’asse portante del processo della relazione d’aiuto è il volere del cliente che va aiutato ad andare dove vuole andare, dove lo spingono i suoi bisogni e i suoi desideri: potrà compensare le proprie mancanze con il ricorso alla creatività che nell’operazione d’aiuto è necessario mettere in campo e che va alimentata anche nel cliente, così come va nutrita la sua dimensione immaginativa che gli consente di accedere a nuove risorse esistenziali.
L’intervento da parte dell’operatore prevede uno scambio, una co-costruzione con il cliente, perché possa sviluppare risorse, potenzialità, coerenti con il suo contesto personale, con il suo sistema di riferimento e in funzione di un’esistenza autentica.
Corso riconosciuto dall’AICo (Associazione Italiana COunselling).
STRUTTURA DEL CORSO
Il corso è triennale e si articola in incontri formativi mensili e una residenza in natura, che avverranno in presenza.
Ogni mese è centrato su una determinata tematica. E’ possibile inserirsi in qualsiasi momento previo colloquio con il referente.
Per conseguire il diploma di operatore alla relazione di aiuto è necessario raggiungere un monte ore di 950, così articolato:
450 ore di formazione teorica e pratica in aula
450 ore di tirocinio e di pratica sulla relazione d’aiuto
50 ore di percorso di formazione personale
Tessera associativa obbligatoria.
Per info: Emanuele Perelli cell. 3483930900, Silvia Cioni 3408632301 arcobaleno.igl@gmail.com
Docenti: Federica Armillotta, Silvia Cioni, Luisa Lauretta, Silvia Paoli, Emanuele Perelli, G. Paolo Quattrini.
TEMATICHE
NOVEMBRE – ENNEAGRAMMA
L’enneagramma è una visione per amministrare in maniera democratica il mondo interno.
Il fascino che suscita l’enneagramma come modello di conoscenza dell’animo umano non si limita a delineare le modalità relazionali nevrotiche con le quali abbiamo imparato e continuiamo infruttuosamente a cercare di manipolare l’amore.
Il modello infatti rivela anche possibili strade, (le virtù appunto), da poter individuare e verso cui orientarsi per poter trascendere i meccanismi nevrotici ed avvicinarci ad un modo più libero ed appagante di stare nella relazione con l’altro e con noi stessi.
Durante il workshop verrà ripercorso l’insegnamento dell’enneagramma da una prospettiva fenomenlogico-esistenziale individuando le virtù attraverso cui ciascun carattere può trovare un modo per “liberarsi” da sè stesso.
DICEMBRE – LA POLITICA: democratizzazione, dialogo delle istanze interne, re-sponsabilità e costruzione di senso
L’operatore nella relazione d’aiuto ha il compito di sostenere il cliente nella libera espressione delle proprie “parti interne”, aiutandolo a instaurare un dialogo con se stesso che lo porti ad assumersi la responsabilità della propria esistenza, a fondare dentro di sé una democrazia (“démos” popolo e “krátos” potere) che consenta a tutte le parti interne di manifestarsi apertamente.
GENNAIO – CORPO E PERCEZIONE: l’esperienza del confine corporeo come limite, permeabile al contatto. Il sentire, l’accorgersi. Alternanza figura/sfondo
Il sentire, il sentirsi, stare in contatto con il proprio corpo, riconoscerne i bisogni, percepire il mondo esterno, percepirsi, aiuta a fondare un’esistenza nutrita dall’ascolto di sé e basata sulla propria capacità di autodeterminarsi.
«… chi non ha un orizzonte è un uomo che non vede abbastanza lontano e perciò sopravvaluta ciò che gli sta più vicino. Avere un orizzonte, invece, significa non essere limitato a ciò che è più vicino, ma saper vedere al di là di questo…». H.G. Gadamer
FEBBRAIO – ABITARE: tra spazio e alterità, una distanza abitabile
La relazione con l’altro richiede necessariamente una distanza, uno spazio vuoto da abitare in modo differente a seconda dell’interlocutore.
Si tratta di dimorare in quello spazio vuoto andando in esilio dal proprio luogo, arretrando da se stessi per poter ospitare l’altro, con un simultaneo movimento di presenza e assenza.
«L’utilità di una brocca consiste nel vuoto nel quale l’acqua può essere versata, e non nella forma o nel materiale di cui è fatta. Il vuoto è onnipotente perché contiene ogni cosa. Solo nel vuoto il movimento è possibile». K. Okakura
MARZO – CREATIVITA’: circolarità tra corrente liberatoria (dionisiaca) e di manifestazione (apollinea); la creatività come processo
La creatività è necessaria per articolare un’esistenza di qualità. È importante che l’operatore agevoli i processi creativi del cliente che implicano il coniugare, in modo circolare, istanze pulsionali e formali.
«Ciò che diciamo principio / spesso è la fine e finire / è cominciare. La fine / è là onde partiamo». T.S. Eliot
APRILE – CONFIGURAZIONE: decomporre/empasse/comporre nella ricerca della forma/costellazioni.
Nella relazione d’aiuto, come nell’operazione creativa, non si tratta di aiutare il cliente a cambiare ciò che è, a rinunciare a sé, ma si tratta di aiutarlo a utilizzare ciò che manifesta di sé, le sue ambivalenze, le sue idiosincrasie, i suoi limiti, scomponendoli e ricomponendoli in una differente tessitura più funzionale alla sua esistenza.
«Innumerevoli composizioni e decomposizioni che hanno luogo tra l’intelletto e i suoi mille materiali prima che si arrivi alla trepida, delicata, vibrante percezione della Bellezza». J. Keats
MAGGIO – PROGETTUALITA’: le fasi del processo trasformativo
È necessario progettare, progettarsi per poter vivere una vita autentica. L’operatore nella relazione d’aiuto sostiene il cliente nella creazione di nuovi progetti esistenziali.
«Progettualità significa fermarsi a riflettere e organizzarsi per fare quel salto “in avanti” che sta dentro al significato etimologico stesso della parola progettare (gettare pro, davanti a). Un progetto può essere paragonato infatti a un ponte lanciato tra la realtà di un dato momento e il cambiamento da raggiungere. Il progetto è l’anima della vita, è la concretizzazione di quell’esserci che è sempre proiettato avanti rispetto a sé». G.P. Quattrini
GIUGNO – RITO: l’arte di ritualizzare e di ripetere; prepararsi alla relazione
Ogni intervento di relazione d’aiuto implica una dimensione rituale che agevola il processo di riconfigurazione del cliente.
Il rito stabilizza elementi sfuggenti e disgregati. Il rito è ripetizione e strumento basilare di ogni coltivazione, questo è il terreno su cui si impianta la vita.
LUGLIO – NARRAZIONE: per una dialettica tra verità storica e verità narrativa
I clienti portano con sé una “verità” della propria storia, spesso frutto di uno sguardo univoco e limitante. L’operatore della relazione d’aiuto agevola il cliente nel formulare una nuova narrazione di sé, delle proprie vicende personali, perché possa costruire una trama più funzionale alla propria vita.
«… solo chi partecipa a molte storie può tramite una storia trovare la sua libertà nei confronti delle altre, trovandosi agli incroci di molteplici interferenze. Chi invece prende parte ad un’unica storia rischia di esserne completamente posseduto fino al punto di soggiacere ad un’atrofia narrativa». O. Marquard
AGOSTO – L’INIZIAZIONE (Residenza)
“L’iniziazione, come conoscenza analogico esperienziale, è un accompagnamento dell’altra persona a scoprire lui stesso qualcosa che lui stesso può scoprire. Io posso accompagnare qualcun altro, con la mia esperienza, a fare la sua esperienza.” G.P.Quattrini.
Il gruppo è il luogo di elezione per fare esperienze.
Non solo “noi siamo un dialogo”, e scambiamo continuamente con noi stessi e con il mondo, ma siamo effetto della relazione con l’altro. Il lavoro in gruppo consente di sperimentare una dimensione di scambio relazionale, metafora della relazione con il proprio mondo interno.
SETTEMBRE – LA CURA: identità personale e identità di gruppo
L’operatore alla relazione d’aiuto aiuta il cliente a prendersi cura di sé, alimentando uno scambio prospettico con il mondo.
«Una comunità etica necessariamente deve essere una comunità che si prende cura. Questa etica della responsabilità o “care”, implica ovvero contiene, l’etimologia di responsabilità come risposta» M. Buber
OTTOBRE – ETICA, ESTETICA, LOGICA
La qualità della vita si rintraccia in ciò che si fa (etica), in ciò che si sente (estetica, da “aistanomai”, percepisco con i sensi) e in ciò che si pensa (logica).
L’operatore nella relazione d’aiuto ha il compito di aiutare il cliente a coltivare queste tre qualità, che conferiscono valore all’esistenza.
«Il valore non è mai astratto, vive e si manifesta nell’esperienza concreta.». G.P. Quattrini
Per conseguire il Diploma di Operatore alla relazione d’aiuto è necessario partecipare al seminario sui caratteri e all’intensivo Residenziale che si svolge ad agosto.
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info: Cioni Silvia: cell. 3408632301; Emanuele Perelli : cell. 3483930900
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CURRICULA DOCENTI
Giovanni Paolo Quattrini: direttore dell’Istituto Gestalt Firenze (IGF), è didatta in corsi di addestramento in Psicoterapia della Gestalt in Italia (Firenze, Roma, Livorno, Lecce, Trieste, Cesena), Spagna, Portogallo, Thailandia, Messico e Brasile. è membro fondatore della Federazione Italiana Gestalt a orientamento fenomenologico-esistenziale.
Silvia Cioni: si laurea a Padova in Psicologia Clinica e di Comunità. Consegue presso l’Università di Padova un Diploma all’interno del Corso di Perfezionamento in Psicologia Interculturale. Si forma sui Processi di Gruppo e processi partecipativi presso l’Oasi dei Gruppi a Endine Gaiano. Diploma di Psicoterapia presso Istituto Gestalt Firenze con Giovanni Paolo Quattrini. Ha collaborato con il Laboratorio Stabile della Compagnia Teatro del Porto di Livorno. Diploma come Attore Sociale presso la Scuola di Teatro Sociale e Arti Performative Isole Comprese (Firenze). Ha studiato Danza Sensibile con Claude Coldy conseguendo i diplomi della Formazione Triennale per danzatori professionisti, attori e artisti dello spettacolo e successivamente della Formazione Triennale per la Trasmissione della Danza Sensibile. Con Cinzia De Lorenzi ha studiato nella Scuola di formazione RHIZOMA – LE PRATICHE DELL’ASCOLTO conseguendo il diploma del Corso di formazione triennale in PRATICHE INTEGRATE DEL MOVIMENTO SOMATICO A ORIENTAMENTO ECOSOMATICO E ARTISTICO. Insegna nella Scuola di Counselling presso l’Istituto Gestalt Lucca e all’interno del Master in Teatroterapia presso Istituto Talìatitù, Firenze. Esercita la libera professione come psicoterapeuta in studio e tiene corsi e seminari in sala e in natura.
Emanuele Perelli: psicologo, educatore alla relazione a orientamento fenomenologico-esistenziale, formatore AICo, esperto nella conduzione del gruppi e nelle tecniche di massaggio energetico relazionale. Artista con al suo attivo installazioni e performance teatrali. Tra i più recenti committenti L’opera delle Mura di Lucca. Collaborazione pluriennale con la Compagnia del Carretto di Lucca. Direttore di Now Scuola d’Arte e del Progetto Antichi Mestieri presso l’Itis. Promuove la pratica artistica e artigianale, con vari progetti in ambito scolastico con l’Ass. Arcobaleno e con l’Ass. Oikos.
Silvia Paoli: medico pdiatra, psicoterapeuta ad orientamento Fenomenologico Esistenziale, omeopata. Nel corso degli anni ha cercato di integrare la visione fenomenologica-esistenziale nella pratica medica, psicoterapeutica, omeopatica, secondo una visione olistica dell’essere umano.
Federica Armillotta: educatore alla relazione a orientamento Gestaltico, formatrice di teatro per l’inclusione sociale e per la comunità, attrice e performer. Ha iniziato la sua esperienza teatrale con la Compagnia del Teatro del Porto di Livorno per poi continuare con la Scuola di Teatro Sociale Isole di Firenze fino al Corso di Alta formazione di Teatro per la comunità e l’inclusione sociale dell’Università di Bologna, dove ha potuto approfondire la sua formazione con numerosi registi della scena contemporanea. Ha frequentato il triennio dell’ Accademia d’arte e di arti performative Now, promossa dall’istituto Gestalt di Lucca, dove ha potuto ampliare ed accrescere la sua ricerca artistica. Dopo essersi formata nel campo della videodocumentazione sociale si è appassionata sempre di più alla videoarte ed al linguaggio video in generale, forma espressiva che utilizza anche all’interno dei progetti lavorativi che la vedono coinvolta, finalizzati all’inclusione e la promozione sociale. Specializzatasi in psicopedagogia per lo spettro autistico, conduce laboratori sulle emozioni e sul contatto corporeo per bambini ed adolescenti che rientrano in tale situazione. Lavora come libera professionista con incontri individuali e di gruppo.
Luisa Lauretta: psicologa clinica, formatrice senior AICo, membro del direttivo di AICo, socia APISAT (Associazione Professionale Sviluppo Artiterapie), didatta presso l’IGF (Istituto Gestalt Firenze) e l’IGRO (Istituto Gestalt Cesena). E’ didatta e direttore, insieme a Cesare Torricelli, della scuola di Teatroterapia dell’Istituto Talìatitù in collaborazione con il Vivaio del Malcantone. Interessata ai linguaggi espressivi, conduce dal 2000 gruppi di relazione d’aiuto con l’uso dei mediatori artistici e in particolare con il teatro. Ha realizzato come regista varie performance e spettacoli teatrali. Ha pubblicato alcuni testi per la scuola primaria e numerosi articoli su riviste specialistiche. Dirige la rivista “Psicologia e scuola” (Giunti Scuola).