Corso di massaggio energetico relazionale – Educare al corpo

“Silenziosa è la dolcezza manuale, la premura dei gesti, l’intelligenza di Fare. Il uovo pensiero ricomincia forse da qui, dal gusto minimale di gesti utili e aggraziati e in questa crosta elementare del vivere (dove Eros si anima leggero tra le dita e le cose, portando a compimento la sua prima seduzione) si riflette una Civiltà (preconscia, viscerale, sensibile, quella vera, cioè)…”.

Sono molti anni che organizziamo il Corso di Massaggio Energetico ed è sempre difficile scrivere qualcosa intorno a questo argomento. Tante sono le tradizioni e tante le differenze e le epistemologie, spesso non sovrapponibili. L’esperienza sembra essere un timone possibile, ed è forse questa la ragione della difficoltà nello scrivere: spesso capita di aver appena finito di metter giù in parola che la prospettiva varia a tal punto che quanto scritto non risulta più coincidente o esaustivo. Rinunciare forse ad una schematizzazione, rinunciare a delle verità, può essere un cammino possibile, che lascia aperte molte porte. Come d’altro canto appoggiarsi alle simbologie, alle interpretazioni simboliche legate alle diverse tradizioni religiose qualsiasi esse siano, alle diverse scuole esoteriche, con l’andare avanti divengono limitazioni, restrizioni che impediscono la necessaria libertà per far si che questo cammino sia davvero un ponte verso la trascendenza, un ponte verso l’altro, così misterioso e cosi diverso da noi.

Un corso che cercherà di educare i partecipanti al corpo, un corpo sensibile all’esperienza nel mondo e del mondo.

Un lavoro centrato su pratiche legate al contatto, all’ascolto e alla consapevolezza. Lo strumento è la relazione: con le diverse parti di sé, con l’altro e con il mondo. Imparare dunque a portare il corpo nello spazio, nel pieno rispetto di sé e nella presenza, costruire una relazione pacifica con la terra e con gli elementi ampliando il respiro.

Affinché il movimento divenga un atto, un accadimento, che ancor prima di essere esterno sia interno, come il manifestarsi di un qualcosa di profondamente intimo, che permetta di sperimentare tutti i frammenti di sé, per integrarli e farli fiorire, e riunirli armonicamente nel gesto. Un gesto libero, un gesto per fare pace, che diventa cura, di sé e dell’altro.

Il corpo fisico è una parte del corpo energetico, come lo sono fondamentalmente il corpo eterico, l’astrale, il corpo mentale e il corpo causale o spirituale. Tanti e diversi sono i punti di vista rispetto alla classificazione dei corpi sottili, che nel suo insieme formano l’aurea, nelle diverse tradizioni, dall’antichità a quelle più attuali.

Il corpo energetico non ha struttura simile a quella di una cipolla, a strati. In realtà i corpi più esterni permeano quelli più interni cosi che qualsiasi corpo influenza l’altro inevitabilmente. L’agopuntura che agisce prevalentemente sul corpo eterico, inserisce gli aghi sul corpo fisico, su punti di repere, corrispondenti a dei punti collocati nel corpo eterico, sui meridiani; secondo gli antichi testi Veda il corpo eterico contiene una rete fittissima di canali, chiamati Nadi, circa 360.000, di questi i principali sono i meridiani. Secondo la medicina tradizionale cinese il corpo umano è pervaso, a livello eterico, da un’energia (qi) che scorre nei meridiani. I vari organi, ognuno dei quali è associato a uno dei dodici meridiani principali, sono visti come una funzione particolare in cui si specializza quest’energia. Per dire che i benefici dell’agopuntura non riguardano solo il corpo fisico, ma senz’altro e principalmente anche il corpo eterico. Ma non è tutto, ad esempio è noto che ancor oggi in sale operatorie molto avanzate, in Cina, usano gli aghi al posto dell’anestesia; questo comprova che può agire anche sul corpo astrale, altrimenti la persona non sarebbe operabile. Perché come nel sonno, artificialmente come sotto anestesia e nella morte, il corpo astrale necessariamente si distacca dal corpo fisico. Solo se il corpo astrale si distacca da quello fisico una persona può addormentarsi e dunque risultare operabile.

Dunque il corpo energetico è un tutt’uno, ogni informazione arriva, qualsiasi sia il canale preferenziale, ad ogni corpo energetico. I benefici fisici, di una meditazione o di stati particolari che permettono una connessione con il trascendente, come dopo una danza, dopo una respirazione profonda, un esperienza di lungo galleggiamento in acqua, sono innegabili. Come d’altronde durante e dopo un intensa creazione artistica, il corpo si sente pieno, integro, a volte hai una connessione con te stesso e con il mondo esterno. La percezione di unità, di integrità, del nostro essere è quella che crea le condizioni di un contatto con il mondo trascendente, ma anche viceversa; a volte capitano esperienze che vanno in una direzione opposta: ad esempio l’esperienza trascendente ti porta a sentire questa compattezza, un tutt’uno.

Attraverso l’esperienza del corpo, una consapevolezza dei chakra si manifesta piano piano con la risalita della Kundalini, “essa si desta dal suo sonno nella terra per procedere danzando attraverso ciascun chakra, ripristinando l’Arcobaleno come un ponte fra la materia e la coscienza. Attraverso questa danza di trasformazione l’Arcobaleno diventa l’Axis Mundi, l’asse centrale del mondo, che scorre verticale attraverso il centro di ciascuno di noi. Nel nostro viaggio lungo la vita, i chakra sono le ruote disposte lungo questo asse, che conducono il veicolo del Sé lungo la nostra ricerca evolutiva, attraverso il Ponte dell’Arcobaleno, per reclamare ancora una volta la nostra natura divina” (A. Judith).

Generalmente si crede che la “illuminazione” si raggiunga attraverso la risalita della Kundalini lungo l’asse energetico principale, cioè attraverso la sola corrente ascendente, un percorso dove si viene sciolti dalle restrizioni del mondo materiale: la liberazione attraverso la vanificazione delle forme, l’ascesi. In realtà il cammino si fa contemporaneamente nella corrente ascendente, dalla Terra alla Coscienza, e nella corrente che va dalla Coscienza alla Terra, la via di liberazione attraverso la molteplicità delle forme, ovvero la creatività. Un individuo tendenzialmente ben radicato, crescendo ed espandendosi, lungo il sentiero della trascendenza, migliorerà anche qualitativamente il suo rapporto con gli aspetti materiali della vita. Viceversa un individuo sognatore con difficoltà al radicamento, muovendosi lungo il cammino dell’immanenza, collegando maggiormente la sua consapevolezza al proprio corpo, concretizzando e realizzando le proprie azioni nella vita materiale con maggior responsabilità (la coscienza si può manifestare solo prendendo corpo), amplierà sempre più la propria capacità di astrazione e di universalità. “Ciò che energizza i cambiamenti che cerchiamo nella nostra vita è l’integrazione di queste due correnti” (A. Judith, “Chakra”). Quando le due correnti si integrano, si ottiene quello che Jung chiama “hieros gamos”, le nozze sacre, l’origine di ogni “concezione”, termine che include tanto la nascita di un’idea quanto l’inizio della vita.

Da qui si può dedurre l’importanza e la necessità nel formare delle persone al massaggio, di un lavoro sul corpo, di un educazione al corpo. I livelli del lavoro sono molti e si intersecano in un insieme articolato di mondi differenti.

“Non c’è niente che deve essere fatto. Non è uno stato di passività ma, al contrario, di osservazione. E’ forse la più attiva delle nostre attitudini, andare “con” e non “contro” il nostro corpo e le nostre emozioni. C’è bellezza nell’accettazione di ciò che è”. (Vanda Scaravelli – Awakening the Spine)

Osservazione, ascolto, accorgersi, capacità di contenere, respiro, gravità sono le principali azioni di chi cerca di educare il suo e l’altrui corpo.

In questa ottica, i nostri interventi spesso attuano delle interferenze, molte altre degli spostamenti, come se un sintomo andasse su un piano diverso del nostro corpo. Pensiamo ad un determinato tipo di intervento su una dermatite o un eczema: riportando in profondità la tematica questa può riapparire sotto forma di asma bronchiale.

Il nostro compito di osservatori, è fondamentale affinché possiamo contenere un processo che autonomamente il corpo dell’altro attua. Semplicemente toccando una parte diamo un informazione al corpo stesso; questo ha bisogno di un tempo affinché venga integrato all’insieme, ha bisogno che questa informazione venga integrata da ogni corpo energetico. Se diamo molte informazioni, troppe informazioni, il corpo energetico della persona spesso non riesce a decodificare il messaggio e attiva una serie di difese che possono manifestarsi ed emergere a livelli diversi, fino a spostare lo squilibrio in un altra parte del corpo.

Ogni buona pratica ha un momento di ascolto, nello yoga si chiama “riposo costruttivo”. Ogni buon massaggio ha bisogno di un tempo di riposo costruttivo, senza il quale gran parte del lavoro svanisce, perché non gli si è dato il tempo di integrarlo. Ogni persona e dunque ogni corpo ha un tempo di “decantazione” di “drenaggio” differente e, un attenta osservazione può aiutarci a esserne consapevoli, ma anche educare il cliente all’ascolto è fondamentale, perchè chi meglio di lui può essere in grado di percepirlo?!

Educare noi stessi e gli altri al corpo è prendersi cura del corpo stesso. E’ dare un tempo ad una pratica corporea di ascolto, è farsi fare e fare dei massaggi, è stare nella natura, è camminare, è praticare delle arti, è dare un tempo al cibo, è riposarsi, è dormire, fare sesso. Trovare un attitudine di pace interiore che possa creare le condizioni per meditare.

 

DOCENTI

Emanuele Perelli: Psicologo, Counsellor ad orientamento fenomenologico esistenziale, esperto in Massaggio Energetico Relazionale.

Nicola Zaghi: Insegnate di Yoga Scaravelli (Ado-Uisp) Naturopata esperto in Cranio Sacrale, Counsellor ad orientamento fenomenologico esistenziale.

Silvia Cioni: Psicologa, Psicoterapeuta gestalt, Pedagogista teatrale. Formazione triennale in Danza Sensibile per danzatori professionisti, attori e artisti dello spettacolo presso il Teatro Dimora di Mondaino. Attualmente frequenta la scuola di formazione per insegnanti di Danza Sensibile e la formazione con Cinzia De Lorenzi sulle pratiche somatiche integrate.

Silvia Paoli: Medico specialista in pediatria (c/o l’Ist. Gaslini di Genova, dove consegue anche il perfezionamento in medicina dell’adolescente) ed in psicoterapia della Gestalt (c/o l’Ist. Gestalt di Firenze, con il quale collabora e presso il quale segue le supervisioni con Paolo Quattrini), omeopata ad orientamento unicista (diploma conseguito c/o la scuola triennale diretta da Ruben Techiouba). Ha lavorato come dirigente medico ospedaliero dal 1992 al 2011 con attività di pronto soccorso, ambulatoriale e di sala parto. Ha condotto corsi di preparazione al parto, docenze c/o la scuola infermieri e aggiornamenti nelle scuole superiori sul tema dell’affettività. Dal 2011 lavora come libera professionista integrando la visione fenomenologico esistenziale nella pratica medica, psicoterapeutica ed omeopatica, secondo una visione olistica dell’essere umano.

Michela Menchini: Counsellor ad orientamento Fenomenologico Esistenziale, Diplomata in Massaggio Energetico Relazionale, esperta nel Massaggio Shiatsu, Presidente dell’Associazione IGL Arcobaleno Lucca.

Claude Coldy (III° anno): è l’ideatore della Danza Sensibile®.Di origini caraibiche, nasce a Parigi e dopo intense esperienze sportive e pratiche di arti marziali, inizia lo studio della danza all’età di venti anni. Studia l’Osteopatia e segue varie formazioni nel campo della psicologia, approfondendo aspetti della comunicazione e del comportamento. Si interessa particolarmente alle ricerche di Rudolf Steiner, Jacques Salomé, Henri Laborit e Ryke Geerd Hamer. Nel 1990, insieme agli osteopati J.L.Dupuy e M.Guyon, crea la Danza Sensibile®. Da allora, tutto il suo tempo è dedicato a questa ricerca attraverso i seminari che conduce in differenti città d’Europa. Ha fondato l’associazione Diatomées, che ha come intento la pratica e la diffusione della Danza Sensibile attraverso seminari, cicli di formazione e conferenze.

Cinzia De Lorenzi (III° anno): danzatrice e coreografa, integra nel suo percorso l’esperienza artistica, terapeutica e pedagogica. Ha seguito la formazione triennale di Danza Sensibile® con Claude Coldy approfondendo le pratiche di ascolto osteopatico con gli osteopati J.L.Dupuy e M.Guyon. Docente all’interno del ciclo di formazione e assistente ai progetti in natura in particolare al progetto memoria marina. Da alcuni anni, conduce i propri seminari nella natura, nei boschi, al mare e nel deserto del Marocco. Formata in Shiatsu ed in Bilanciamento Craniosacrale, e in BMC® in Somatic Movement Education

Sede: c/o sede IGL Arcobaleno via del Brennero 1040 – 55100 Lucca

info: Emanuele 3483930900 perelliemanuele@gmail.com

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“Nasciamo, per così dire, provvisoriamente, da qualche parte; soltanto a poco a poco andiamo componendo in noi il luogo della nostra origine, per nascervi dopo, e ogni giorno di più”.

Rainer Maria Rilke